Centro Ambrosiano Oftalmico, clinica oftalmica di Milano: la produzione di contenuti video medicali.

Registrare, memorizzare, organizzare e riutilizzare i contenuti clinici grazie a MediaPower.

Il team di professionisti che compone l’azienda italiana MediaPower è nato come integratore di sistemi AV e broadcast, ma si è evoluto negli oltre trentanni di operatività anche verso nuove direttrici.

Pur mantenendo il distacco storico nelle aree primarie, oggi vanta una solida presenza anche in mercati verticali quali Enterprise, Corporate, Educational, Cultura e Medicale, grazie a un’integrazione sempre maggiore di tecnologie IT certificate.

Sono zone in rapida evoluzione dove le sfide si fanno entusiasmanti e la ricetta di successo proposta dall’azienda dal cuore e sede genovese, capitanata da Marcello Dellepiane, può contare su ingredienti di qualità che si intrecciano, a partire da un team di professionisti eccellenti.

Un valido esempio applicativo in queste aree ci viene dal Medicale e un’azienda oftalmica in Milano, il Centro Ambrosiano Oftalmico, dove quattro sale operatorie sono attrezzate da qualche anno con apparati e sistemi MediaPower per le riprese e la gestione degli asset derivati dalle diverse attività chirurgiche.

Luca De Lucchi Sales Manager di MediaPower in area Medicale, racconta:

Partendo dal concetto che in ogni sala erano già presenti attrezzature specializzate per l’oculistica e che tutti questi apparati hanno un’uscita video su vari formati, MediaPower ha realizzato e integrato un sistema completo che potesse utilizzarle e che è composto da tre sezioni indipendenti:

SVS2”, o Surgeon Video System, è la parte che comprende tutto il setup hardware e software V-Mix che controlla gli ingressi fisici e fa da regia utile alla registrazione e la commutazione dei diversi flussi video, le conversioni, i cavi di collegamento in fibra ottica, i relativi video switcher, e un touch screen che gestisce il sistema da ogni sala.
Le altri due sezioni sono un sistema ridondato di storage locale, o archivio multimediale, e il cuore, un potente software di gestione degli asset digitali realizzato da MediaPower, DAM, Digital Asset Management, Arkki.”

Il workflow

Il primo compito è stato quindi quello di instradare questi flussi video su cavo HDMI fino ad appositi converter che trasformano questi segnali elettrici in ottici e li inviano sulla fibra ottica.

Da qui i segnali confluiscono in una server room – o sala macchine interna alla struttura – e in un unico rackvengono immagazzinati dai server di MediaPower.
Questi stream confluiscono in una matrice centrale che permette di indirizzare i segnali utili e decidere quali registrare.

Salvatore Ferrandes, tecnico di sala del Centro Ambrosiano Oftalmico che ha seguito il progetto fin dall’inizio e che esegue fisicamente la gran parte di queste operazioni, racconta:

Un operatore presente in sala operatoria come me, ma potrebbe farlo anche un assistente, un dipendente della clinica, una segretaria e certo non un tecnico dedicato, può far partire la registrazione e selezionare lasorgente utilizzare per registrare il flusso video sul server.

In ogni sala operatoria, mediante un semplice touch screen PC “all in one” a muro – in pratica un pannello di controllo remoto – possiamo commutare gli ingressi del commutatore video e controllare il preview dei vari strumenti di ripresa, grazie a un’interfaccia utente super semplificata.

In ogni sala operatoria sono presenti uno oppure diversi “device” in grado di riprendere le immagini delle operazioni oculistiche.
In pratica, alcune microtelecamere sono posizionate sui tipici strumenti operatori che il chirurgo impiega quotidianamente.

Dopo aver selezionato lo strumento interessato che diviene sorgente video per quel determinato evento, una piccola preview, uno screenshot che si aggiorna ogni due secondi, permette di esser certi che tutto proceda nel migliore dei modi.

L’operatore a quel punto deve solo premere il tasto “Rec” per far partire la registrazione.

Può anche effettuare una mini regia selezionando man mano le varie sorgenti da inviare alla registrazione e, quindi, commutando tra gli ingressi dello switcher fisicamente posto in sala macchine”.

Il DAM centrale

In questa fase l’operatore è in grado di aggiungere anche dei metadati basilari al file che sta venendo creato mediante semplicissimi check box (quadratini da spuntare che sono anche personalizzabili), utili a identificare l’evento.

La registrazione una volta completa diviene un file immagazzinato nello storage dedicato e da qui nel DAM (Digital Asset Management) proprietario, Arkki.

In questa fase detta “Ingest” o importazione viene generato in automatico anche un piccolo file XML che contiene un set di metadati (dati che descrivono altri dati) utile a indicare la tipologia di operazione, come impostato inizialmente.

Il file diviene così un “asset digitale” riutilizzabile per altre attività, come ad esempio una successiva distribuzione o il training in locale o in remoto.

Il file nativo rimane nello storage, ma Arkki genera anche un file proxy a bassa qualità utile a una pre-visualizzazione veloce e un ritrovamento immediato di eventuali sezioni utili.

Arkki è, ovviamente, in grado di caricare e organizzare non solo video ma anche altre tipologie di materiali come file pdf, documenti, fotografie, diapositive e si collega con ottima integrazione al database gestionale preesistente per un agevole scambio di metadati.

Salvatore Ferrandes riprende:

“In pratica, in qualità di operatore, devo solo compiere alcuni step, il primo è remotare il flusso video dalle sale operatorie, il secondo archiviare questo prodotto video e organizzarlo all’interno di Arkki per poterlo ritrovare, scaricare, ri-editare e ri-distribuire nel training, nelle conferenze o verso fornitori e partner.

Successivamente abbiamo richiesto di poter acquisire e registrare un commento audio durante le operazioni.
Per questo ci sono stati forniti 4 ricevitori radio e relativi 4 minuscoli radiomicrofoni levalier a collare.

Ciò ci consente di affiancare alla registrazione video un commento audio dedicato del chirurgo che descrive l’operazione mentre la esegue”.

Verso l’esterno

L’ultima sezione del sistema, sempre comandabile da ciascun pannello di controllo remoto touch screen, consente di decidere quale ingresso video mandare in streaming verso canali esterni.
La clinica in oggetto, ad esempio, propone i video sul proprio canale Youtube, ma nulla vieta di diffonderli anche su altri canali o verso clienti, partner, fornitori etc.

Oltre all’ingresso video e al commento audio del chirurgo, è possibile collegare anche un camcorder palmare, sempre gestito da un assistente, e integrare con riprese del chirurgo, mentre compie l’operazione, commutando tra le varie sorgenti video e integrando anche immagini o contenuti in arrivo da un PC, per esempio delle slide di una presentazione.

Tutti i video prodotti possono essere fruiti in diretta live ma possono anche essere inclusi in un catalogo su richiesta o VideoOnDemand.

Luca De Lucchi conclude:

“Il software database centrale Arkki di questa installazione che risale al 2018 ha visto diverse nuove release a cui sono state aggiunte moltissime nuove feature, e oggi si chiama “Arkki EVO”.
Tra le moltissime novità introdotte, tutto il commento audio è indicizzabile in modo automatico, “speech-to-text” ed è possibile utilizzare Intelligenza Artificiale per l’indicizzazione automatica del video.
Altre maggiori e importanti evoluzioni coinvolgono la filigranazione, la libertà di metadatazione, la gestione in automatico della metadatazione con schemi di campi personalizzabili, l’integrazione con API e terze parti come Artificial Intelligence, ma anche altro, tutto da scoprire.

###

© 2023 MediaPowerpresspool.it ufficiostampa robertolandini