MediaPower, tecnologie e persone. Strategia e finanza con Nicholas Rossi:

“Siamo impegnati a far transitare le migliori tecnologie broadcast, già nate in ottica di efficienza, dal video ai mercati digitali in genere”.

A colloquio con Nicholas Rossi Monarca, CFO, Vicepresidente e Business Development di MediaPower.

(MediaPower video di presentazione)

La sua figura professionale, Nicholas Rossi racconta:

“Dopo la laurea con lode in Economia e Commercio a Genova, ho iniziato subito il lavoro di revisore contabile e in Deloitte ero in contatto diretto con le aziende all’esterno.
Subito dopo ho conseguito il master di specializzazione in International Management itinerante che mi ha portato a vivere diverse realtà aziendali internazionali in Francia, a Mosca, e altri luoghi, in contesti multi-culturali.

La successiva esperienza lavorativa mi ha coinvolto in una importante azienda partecipata dal Fondo 21 Investimenti di Alessandro Benetton dove, partendo giovanissimo come responsabile amministrativo, ho avuto l’occasione di crescere molto velocemente, dato lo standard davvero molto alto richiesto da questo lavoro.

La mia successiva abilitazione alla professione e iscrizione all’albo dei dottori commercialisti di Genova avrebbe potuto spalancarmi le porte alla professione di commercialista, ma il destino ha voluto altro.

Infatti la cessione dell’azienda a Corsica Ferries mi ha spinto a propormi al mercato come temporary manager, quindi suddividendo il mio tempo professionale tra diverse aziende e su più contesti differenti, finanza, amministrazione e controllo di gestione”.

Il primo incontro e poi una nuova configurazione

“Risale a questo periodo l’incontro col CEO Marcello Dellepiane, con le nostre strade che si intrecciavano grazie a una mia prima consulenza a livello di governance e di visione, per la sua MediaPower.

Da notare che, all’epoca, l’azienda con sede a Genova era sul mercato in qualità di integratore tecnologico, nonché rivenditore di apparati e di marchi di prestigio, quasi esclusivamente nella produzione e distribuzione audiovisiva e televisiva, quindi “di nicchia”.

Dal 2016 in avanti, la mia collaborazione con MediaPower si è strutturata in modo più completo, iniziando a costruire la contabilità analitica e assorbendo una sempre maggiore responsabilità amministrativa.

Con l’aumento della complessità aziendale è aumentato anche il mio coinvolgimento in azienda: infatti MediaPower in quegli anni iniziava a configurarsi secondo il profilo ben più articolato che la caratterizza anche oggi”.


MediaPower come produttore di soluzioni, non più solo Broadcast

“L’azienda si stava, infatti, gradualmente trasformando da rivenditore di tecnologie e competenze d’alto livello, in organismo più articolato che iniziava a investire per disporre anche di prodotti proprietari e soluzioni sue, con un conseguente e indispensabile adeguamento dell’organizzazione finanziaria e commerciale.

Malgrado un anno di fermo totale per la pandemia, due anni fa abbiamo aperto il capitale a Ligur Capital e questo ci ha permesso di dare un forte impulso allo sviluppo dei prodotti proprietari che oggi ci rendono unici sul mercato.

Questo concetto è valido su più forme e per mercati differenti.

Un dipartimento interno è dedicato alla linea di prodotti ARKKI EVO basati su ben determinate tecnologie che sono indirizzate ai mercati digitali del Corporate, l’Educational, l’Heritage, il Medicale e la trasformazione digitale in genere.

Nel corso del 2022 è stato aperto anche un’altra business unit che si occupa di prodotti molto più dedicati al mondo canonico di provenienza tradizionale di MediaPower, ossia il Broadcast e la produzione, gestione e distribuzione di audiovisivi e media, con importanti soluzioni dalle prestazioni di classe broadcast ma a una frazione del costo tipico”.


Nuove forze per il Business Corporate

“Così abbiamo dovuto diversificare gli investimenti: da un lato ci siamo dedicati appieno a nuovi orizzonti, al mercato “Corporate”, con una suite di prodotti proprietari ARKKI EVO che sono derivati dal mondo broadcast e audiovisivi.
Come tali, hanno tutta una lunga serie di caratteristiche d’altissimo livello che si aprono in modo assai agile a contesti digitali molto differenti e un mercato potenzialmente infinito.

Qui si parte da una vera e propria “core competence” e in un perfetto “core business”, in quanto MediaPower da sempre è fortissima nella digitalizzazione degli archivi, proprio per la distribuzione e la rappresentanza storica dei primi video server al mondo e dei MAM specifici per impieghi speciali.

Poi abbiamo anche diversificato per mercato, in quanto la Francia con MediaPower Service prima era, in pratica, dedicata solo all’assistenza dei sistemi di playout XOR Media (ex Seachange) in tutto il mondo.

Poi è stata, man mano, trasformata in modo speculare a MediaPower Italia e possiamo essere certi che anche qui il 2023 sarà un anno di assoluta accelerazione, in quanto non gestirà solo servizi di supporto, ma curerà la rivendita di tutti i marchi, le tecnologie rappresentate e soprattutto dei prodotti proprietari, sviluppati internamente.

In pratica, la filiale francese è oggi allineata a quella italiana per investimenti e per sviluppo commerciale”.

Proseguendo secondo “core competence” su nuove direttrici

“Molto dell’interesse di MediaPower è puntato anche verso i mercati paralleli al broadcast tradizionale.

Per esempio, nel medicale, il 2023 si apre con un importante accordo di collaborazione a favore di una distribuzione esclusiva in questo ambito dei prodotti proprietari come ARKKI, affidata alla Syntec, azienda specializzata nella vendita di dispositivi medicali in tutta Italia.

É giusto affermare che la “Broadcast Legacy” alimenta il flusso degli investimenti focalizzati.

Negli altri ambiti MediaPower – in qualità di “newcomer” – si propone con prodotti molto innovativi per funzionalità, che sono perfetti rispetto ai bisogni attuali e soprattutto di estrema competitività per i costi contenuti.

Tutti i prodotti MediaPower sono soluzioni efficaci alle esigenze di oggi, che nascono già in configurazione multicanale, IP, cloud, multi piattaforma e coprono proprio tutte le tendenze moderne.

Al contrario, gli altri vendor partono da una legacy che è limitante per il cliente perché costosa e la loro innovazione è legata a un costo di proprietà molto più alto che devono difendere”.

A proposito di Broadcast Legacy

“Tornando al Broadcast, oggi MediaPower è un riferimento ancora più interessante perché, grazie alla suite proprietaria e modulare ARKKI SUITE, può affrontare il mercato con prodotti basati sulle “feature” che servono oggi, ma, anche qui, a una frazione del costo dei competitor.

Il mercato dei grandi network, ma anche la piccola emittente, possono sostituire senza remore i “dinosauri di marchio” con i più moderni, flessibili e facili da usare, prodotti MediaPower.

In tal senso, il “total cost” del broadcaster scende, sia nel mantenimento, sia nell’infrastruttura, e quindi si allinea ai tempi che richiedono “operation” snelle.

In pratica, i nuovi prodotti proprietari come ARKKI SUITE permettono al broadcaster di risparmiare moltissimi soldi, sono molto più facili da usare rispetto ad altri esistenti sul mercato, consentono di automatizzare altre gestioni e, per di più, costano molto meno, sia in persone, sia nell’investimento.

Si tratta di soluzioni “cost-effective” che creano nuove efficienze e che, quindi, sono molto ben viste dai broadcaster che le inseriscono”.

Concludendo, la strategia in una formula

“La strategia di MediaPower? Una totale focalizzazione sul mercato Broadcast che conosciamo molto bene. E poi supporto nella “technolgy transition”. Grazie a capacità interne storiche molto evolute, abbiamo un valore aggiunto. Sono delle “core competence” dove resteremo focalizzati, ma che stiamo proiettando anche su mercati differenti e relativamente nuovi.

Trasferiamo le migliori tecnologie, già nate in ottica di efficienza, sugli altri mercati, con una strategia sostenibile per un’azienda che è sì complessa, ma che, grazie a dimensioni contenute, ha almeno due vantaggi: agilità e focalizzazione sul servizio.

Non puntiamo a un volume di clienti molto elevato, ma a un numero adeguato che possiamo servire e seguire molto bene”.

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