“Non puoi usare quello che non riesci a trovare” (da Mozart in the jungle)

Alcune suggestioni d’uso nella corretta gestione degli asset digitali.

Arkki Evo di Media Power, DAM e MAM compartimentale che risolve la gestione delle risorse digitali.

Arkki Evo è la piattaforma Digital Asset Management di Media Power che consente a qualsiasi organizzazione di memorizzare, catalogare, condividere, editare, recuperare, pubblicare e distribuire “asset digitali” con grande efficienza operativa, semplicità, velocità e trasparenza.

Scalabile e flessibile

Oltre al suo uso più conosciuto dal mercato per il settore produzione contenuti video nelle aree Media, AV, Digital, Entertainment e Broadcast, diviene insostituibile come MAM compartimentale in modo trasversale in moltissimi mercati.

Ecco alcuni esempi applicativi e suggestioni d’uso dal mondo reale che partono dalla gestione centralizzata dei contenuti.

Tralasciando, per ora, le aree Media e Broadcast che meritano un discorso a parte, oggi Arkki Evo, in generale, permette prima di tutto di ottimizzare lo storage di asset digitali e conformarsi al mercato di riferimento, dando forma a qualsiasi flusso di lavoro. 

Nel fare questo, aiuta l’azienda a crescere e a far evolvere anche professionalmente chiunque coinvolto in questo processo.

Procedure trasparenti

L’enorme espansione a livello planetario nella produzione degli asset o “contenuti digitali” ha reso indispensabile una gestione globale in tutto il ciclo di vita utile dei dati che si è esteso: ossia organizzare e gestire un ecosistema digitale che ne permetta un reimpiego redditizio e monetizzabile in modalità multi purpose e multi piattaforma.

Passare da un modello reattivo nella gestione dei contenuti digitali a un approccio IT proattivo, come quello reso possibile da Arkki Evo, vuol dire supportare meglio i flussi di lavoro di creazione, di riposizionamento e reimpiego di contenuti che così diventano efficienti. 

Questo consente di liberare risorse aziendali, crescere, e sfruttare nuove opportunità commerciali.

Davvero amichevole

Arkki Evo consente di costruire flussi di lavoro in modo efficiente, di mantenere adeguatamente l’infrastruttura e di perfezionare la strategia di gestione degli asset digitali. Senza possedere nozioni informatiche.

Questo da parte di personale eterogeneo, non dedicato e non tecnico, come addetti al marketing, all’archivio, bibliotecari, storici, medici, creativi, docenti, studenti, etc.

Al contrario di quanto avvenga su altri sistemi, chi impiega il DAM Arkki Evo non deve perdere tempo ad apprendere nuove procedure, spesso poco user friendly e molto in “stile IT”.

Arkki nasce proprio per semplificare tutte le fasi della gestione dell’archivio digitale e consentire a chiunque di modernizzare e razionalizzare l’intera gestione dei contenuti dall’acquisizione al reimpiego. 

L’utente o il gruppo di utenti interessati possono così tornare a dedicare più tempo alle proprie consuete attività che costruiscono il core business aziendale.

Condividere gli asset anche all’esterno

L’utente, in pratica, può acquisire e immagazzinare quasi qualsiasi file digitale di moltissime tipologie (comprese quelle proprietarie mediante strumenti esterni sotto licenza) e poi decidere su quali formati produrlo in uscita su diversi canali.

I settori interessati sono moltissimi: il DAM-MAM di Media Power è davvero perfetto per le aziende corporate di ogni tipo, per l’archivio digitale di archivi e musei, per il comparto medicale, per chi deve immagazzinare e ritrovare in fretta contenuti “misti”.

Tra gli esempi dal mondo reale, un’azienda che si occupa di spot televisivi, quindi gestisce video, ma anche contenuti multimediali per la post produzione e pre stampa. 

Un’altra che, oltre alla post produzione di documenti cartacei, vi associa filmati audio video.

Nel medicale Arkki Evo permette di conglobare file video su cento formati in arrivo dalle agenzie esterne, che poi vengono reimpiegati per i webinar e i corsi di formazione.

Nel corporate, le registrazioni delle procedure aziendali, ma anche appunti, presentazioni etc., sono taggate, tagliate, ricomposte, riorganizzate e consentono poi di preparare e comporre il flusso di lavoro informativo per tutta la divisione training e marketing/comunicazione.

Alcune aziende producono registrazioni di moltissimi materiali filmati e non. Arkki Evo qui consente di ritrovare velocemente tutto, su supporti eterogenei.

Poi, senza preoccuparsi di formati di registrazione, codifiche e decodifiche, stakeholder, studenti, professionisti, clienti e coloro i quali detengono i “diritti”, possono accedere dall’esterno e con facilità a questi asset organizzati: una mole di contenuti così ampia e variegata.

Reimpiego centralizzato

Arkki Evo risolve problemi tipici legati a piattaforme poco stabili e sempre “general purpose” che si dimostrano complesse -anche a distanza di poco tempo- nel ritrovare i contenuti necessari. 

Le cose si complicano ancora in presenza di una piattaforma OTT e/o di E-Learning, che risultano difficili e spesso astruse da gestire. 

E, spesso, pur recuperando i contenuti necessari non sanno come inviarli all’esterno o come permetterne un accesso o una modifica ai client e gli utenti esterni.

Oggi è indispensabile unificare tutto, centralizzare le informazioni, gestire in modo semplificato e intuitivo tutte le procedure, trovare il file utile e riutilizzarlo.

Da non dimenticare, poi, tutta la gestione dei permessi, con Arkki EVO è possibile gestire la documentazione di compliance per i diritti d’uso e di conservazione dei documenti.

Oggi è possibile gestire tutto solo con Arkki Evo.

In conclusione

Completamente rinnovato nella tecnologia, Arkki Evo oggi è ancora più performante in tutti i suoi risvolti, come il database a oggetti documentale che consente di classificare gli asset e di creare relazioni. 

Non a caso è stato scelto tra i molti anche da: Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Telethon, Gruppo Publicis e Movimento dei Focolarini.

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