ClassX centrale per nuove avventure in ambito realtà aumentata (AR) e virtual set (VR)
Massimo Vedovello, progettista in Direzione Tecnologie, che segue le nuove tecnologie in studio e in produzione per Mediaset, introduce l’argomento:
“Il progetto nasce con una sua logica di fondo molto semplice, ossia volevamo affrontare – a livello di gruppo – il complesso universo della produzione virtuale; quindi, proporre nuove idee a base di Virtual Set e ottenere risultati d’alto livello ma, al tempo stesso avevamo l’esigenza di semplificare tutto al massimo e rendere più efficienti i costi.
Volevamo permettere un uso molto intensivo e cross-dipartimentale di questa nuova struttura che potesse riflettere la sua agilità su tutti i reparti e assolvere funzioni di beta tester per il più ampio spettro di possibilità applicative possibile.
L’idea di base era rendere possibile una sperimentazione estesa e realizzare una struttura “smart” che in poco tempo e con personale ridotto potesse restituire risultati molto interessanti dal punto di vista della creatività, ossia rispondere al dinamismo delle nuove generazioni di registi e autori”.
Rilasciato a metà aprile, il nuovo studio è stato oggetto di demo proposte a diversi reparti operativi di Mediaset che subito hanno dato segni di grande apprezzamento delle notevoli capacità d’impiego su diversi fronti, dove la creatività trova ampio spazio.
Più in generale, questa nuova configurazione “leggera”, dato che Mediaset già dispone di potenti studi in queste aree, risponde a nuove esigenze di produzione avanzate, dove spesso è richiesta molta agilità nella riconfigurazione veloce e la possibilità di affrontare applicazioni in generi di programmazione anche differenti tra loro.
Sempre mantenendo una qualità molto elevata, questa nuova avventura va a interessare tutti i settori, dall’intrattenimento allo sport e rubriche di news veloci e snelle.
Questo nuovo spazio si presta bene alla sperimentazione grafica e le produzioni “snelle” così da rispondere alle esigenze di produzione odierne.
Quattro anni addietro nei mondiali di calcio, Mediaset aveva già creato nello Studio 11 un setup con realtà aumentata per il programma calcistico Tiki Taka.
Però il service era olandese ed esterno e, oltre a una preparazione molto lunga e complessa su un arco di due settimane per posizionare tutti i sensori etc, il livello della produzione era molto elevato, così come i costi.
Oggi, invece, l’installazione eseguita da MediaPower e il setup del nuovo studio rispondono alla perfezione al brief iniziale che chiedeva un prodotto basato su un ottimo rapporto qualità prezzo, bilanciabile con telecamere PTZ di prezzo contenuto, e certo non una catena di telecamere broadcast estremamente costose anche dal punto di vista operativo.
“L’importante era “disegnare il perimetro” ossia capire fino a che punto un sistema del genere potesse arrivare.
Dalle prime settimane di test siamo rimasti tutti molto colpiti dalle effettive possibilità e la nostra idea di poter proporre ai creativi una serie di nuove opzioni molto spettacolari e all’interno di un budget controllato, si è rivelata davvero vincente, impressionando tutti gli intervenuti a cui abbiamo proposto le prime demo.
Oggi è indispensabile abbattere i costi di produzione e ottimizzare tutto, mantenendo comunque la qualità e la praticità delle produzioni in studio.
Storicamente, il progetto nasce da una prima fase, circa un anno fa, dove si pensava di lavorare con segnali in NDI.
Tuttavia, Mediaset ha da tempo iniziato a creare un’infrastruttura completa in IP 2110, quindi, creare un’isola con realtà aumentata e virtual set in NDI avrebbe richiesto l’integrazione anche di molti altri apparati con alti costi di conversione, sforando sul budget”.
Alla fine, il progetto si basa su tre macro-blocchi: la Realtà Virtuale basata su apparti e software ClassX messo in opera da MediaPower, una robotica basata su un sistema efficiente con rapporto qualità/prezzo molto buono realizzato dalla italiana Tecnopoint, e il cuore di Panasonic, il sistema Kairos, che è in grado di gestire tutti i segnali in IP 2110, compresi quelli in SDI.
La robotica di Tecnopoint si integra molto bene nella Realtà Virtuale, in quanto questi supporti speciali di ripresa riescono a rigenerare un protocollo conosciuto che gestisce tutte le informazioni di localizzazione nello spazio da inviare a ClassX, che riesce a interpretare i dati correttamente.
Mediaset cerca sempre di creare coi fornitori di tecnologie un rapporto di partnership e, quindi, ha apprezzato in particolar modo la collaborazione con MediaPower, ben noto integratore di workflow broadcast e della squadra Silvana Conti Product Manager e Marcello Dellepiane CEO.
Vedovello conferma:
“E’ un punto di forza su cui voglio poter contare e mi piace quando vedo che la squadra funziona.
Devo riconoscere che anche in questo progetto si è riusciti ad avere un buon livello di elasticità: non sempre è semplice far combaciare alcuni “meccanismi” e il bello dell’impresa per me è poter affermare che la collaborazione è stata ottima”.
Progetto “Studio Light”, poi “Studio 4”
Al momento, nella fase di setup, lo studio è stato nominato “Studio Light”, mentre quando sarà a regime il nome ufficiale sarà “Studio 4”. Nasce per creare per gradi inserti di grafica in Virtual Set e poi passerà, in seconda istanza, alla Realtà Aumentata.
È sicuramente uno spazio nato per la sperimentazione e la creatività che crescerà col tempo e darà certo vita a nuove idee su diverse aree.
Nella fase iniziale lo studio è stato pensato per la realizzazione di piccole rubriche, inserti, sigle, contributi per i telegiornali per i programmi di sport, etc., con un’ottima area scenica virtuale.
Il set rettangolare dello studio è diviso in due: da un lato il limbo verde per VR e AR, ma di fronte a questo è installato un grande ledwall che, in caso di emergenza, può fare da backup di altri studi, anche con aggiunta di AR.
Ri-orientando le telecamere ptz remotate e mettendo sul set un giornalista, è possibile commutare da realtà virtuale a realtà aumentata e, sempre integrando con ClassX, cambiare il modo di produrre, con una procedura facile e pratica.
Lo studio è completato da monitoria e multiview tipica della produzione tv classica.
La workstation, o macchina di rendering e gestione di tutta la grafica di ClassX, venduta e installata dall’integratore di sistemi e di workflow MediaPower, produce la Realtà Aumentata e il Virtual Set.
Si tratta di un pc montato a rack, dimensionato per poter ricevere 5 segnali in HD.
In questo caso, 3 sono le telecamere remotate su binario e pan-tilt, mediante robotica di Tecnopoint, particolarmente interessante per il rapporto prezzo/prestazioni e accetta due ulteriori segnali esterni inseribili a piacimento, sullo stile del conduttore che parla e ai lati interagisce con due “rettangoli” in cui è possibile inserire le due sorgenti esterne.
L’interfaccia di ClassX è la tipica con mouse e tastiera.
L’uscita della workstation è in SDI e la conversione avviene mediante un gateway Evertz, da rame a fibra IP 2110, cosicché tutto quello che entra nel Panasonic Kairos è in standard 2110.
La regia audio, separata, contiene mixer Yamaha CL1 e CL3.
Il nuovo studio “leggero” è stato concepito soprattutto per programmi registrati ma può facilmente andare anche in diretta.
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