Tour Virtuale, opera d’arte digitale interattiva e nuovi modi di raccontare

Un percorso di comunicazione che permette di intrattenere e trattenere il pubblico.

MediaPower, azienda super specializzata nella progettazione, distribuzione e implementazione di servizi di integrazione di sistemi radio televisivi e flussi di lavoro Audio Video e IT è un riferimento grazie a quasi 40 anni di riconosciuta passione nelle aree broadcast, corporate, cultura, e medicale.

La forte esperienza in tutte le applicazioni del video deriva anche da apposite divisioni che si occupano, con prodotti esclusivi e marchi internazionali, dei mercati verticali.
In questo contesto si inseriscono le esperienze dedicate al “dominio virtuale” che consentono strategie e best practice ai clienti di MediaPower con diversi gradi di approccio alla rivoluzione digitale.

Questo coinvolge grafica ai massimi livelli, set virtuali, intelligenza artificiale, realtà virtuale (VR) aumentata (AR) e mista (MR), per affrontare tutte le sfide della digital revolution.

Alcuni dei marchi coinvolti da MediaPower in questi ambiti sono Zero Density, Chyron, Matrox, ClassX.

Una delle branche del digitale che hanno inconsapevolmente ricevuto una forte spinta dalla pandemia è però il segmento della visualizzazione virtuale.
La propulsione ricevuta da questo settore negli ultimi due anni è stata cruciale e prodromo di ulteriori sviluppi in quest’area che MediaPower affronta anche grazie alla collaborazione con ITALY-360 di Paolo Dalprato.

Con esperienze derivate dal mondo delle telecomunicazioni e successi a cavallo tra tecnologia e software, Paolo Dalprato parte dalla fotografia professionale, come indispensabile background, e da circa 5 anni propone i tour virtuali fondando all’inizio di quest’anno ITALY-360, sulla scorta di un sensibile sviluppo già visto all’estero.

 

Differenti livelli

I tour virtuali sono affrontabili secondo differenti livelli con diversi gradi di utilità e di impegno, ma in comune hanno sempre un grande coinvolgimento dello spettatore.

Si parte dall’”entry level” sullo stile di “google street” in cui il tour è basato su una serie di foto panoramiche che permettono una certa interazione nella realtà simulata sullo schermo.

Un elevato numero di “gradazioni” e livelli successivi permette di arrivare all’estremo opposto dove si posiziona il lavoro congiunto di ITALY-360 e MediaPower.
Qui, dalla semplice “passeggiata” utile a mostrare un luogo, si passa a uno strumento di comunicazione completo e utile non solo a trasferire “informazioni” ma a trasmettere differenti contenuti molto mirati che risultano perfetti nella comunicazione corporate.
Qui aziende di natura e finalità diversissime possono fare impiego di questi potenti strumenti soprattutto per far vivere allo spettatore un percorso attivo in grado di sottolineare davvero 
cosa sia un brand.

Oltre al luogo della visita virtuale, che può essere una riproduzione fotografica o filmica reale (2D o 3D ) o virtuale (del tutto irreale CG), l’interazione può avvenire a più livelli e il percorso di fruizione diviene molto più personalizzabile per consentire di “entrare all’interno dei prodotti” secondo vari livelli decisi a priori dal committente.

 

Cultura ed Heritage

Molti sono gli ambiti in cui il tour virtuale funziona al meglio a partire da tutta la comunicazione “corporate” ma anche “cultura” o “heritage”.

L’ossatura del tour virtuale realizzata da ITALY-360 si appoggia proprio su un prodotto di punta di MediaPower, la suite Arkki, potente motore, gestore e organizzatore di tutti i contenuti digitali.

Arkki è molto di più di un data base molto evoluto, è il luogo ideale per organizzare e gestire i contenuti di differente natura a più livelli e ben si sposa con il tour virtuale che nasce per valorizzare il modo con cui tali contenuti sono mostrati.

Il prodotto, il tour virtuale, è un percorso ritagliabile in modo completo e preciso sulle reali esigenze del committente e ogni tour non ha eguale a nessun altro, come un’opera d’arte.

Questo consente di personalizzare, creare in modo artigianale e adeguare tutto, ossia inventare uno o più percorsi di fruizione adeguati allo stile e al modo di presentarsi e proporsi di ogni azienda.

 

Il cliente e il workflow

E’ abbastanza diffusa la convinzione che il tour virtuale sia solo una serie di belle foto panoramiche che permettono di vedere ambientazioni e prodotti e al massimo muoversi in modo piuttosto limitato all’interno di un certo numero di “stanze” o showroom.

In effetti, il tour virtuale ha fatto enormi passi in avanti e il primo step è dunque riuscire ad esprimere quante cose si possono davvero fare con questo nuovo modo di raccontare.
In pratica, oggi non esistono più limiti nell’applicazione di questo mezzo di comunicazione che ha applicazioni nei contesti più disparati.

 

Calo del tasso di abbandono

Grazie alla possibilità di interagire e scegliere (con poche limitazioni) il percorso e il grado di approfondimento delle informazioni che vuole ricevere, di solito lo spettatore rimane all’interno di questo “show” per un periodo di tempo decisamente superiore rispetto alla visione passiva di un tipico video.

La visione lineare di un video di solito viene considerata impegnativa e spesso noiosa, con tassi di abbandono elevatissimi e slot di attenzione che durano poche decine di secondi nella migliore delle ipotesi.
Questo anche per i pochi video realizzati con effettiva competenza audiovisiva e con la sola eccezione di video “didattici” che attirano però specialisti molto settoriali.

Il Tour virtuale, invece, mette nelle mani del creativo molti strumenti in grado di attirare, trattenere e intrattenere lo spettatore finale molto più a lungo, grazie a moltissimi altri spunti di informazione con una fruizione ipertestuale e non solo lineare. 

Nel tour virtuale non solo possiamo proporre un percorso di visualizzazione molto personalizzato, ma anche inserire tutta una serie di “punti e spunti di approfondimento”, come oggetti virtuali 2D e 3D, che possono essere esplorati da diverse angolazioni e prospettive.
Possiamo anche innescare altri percorsi fruitivi e proporre testi, diagrammi, link ipertestuali, filmati, e molto altro per stimolare diversi gradi di approfondimento.

Il fine ultimo è sempre il medesimo: intrattenere lo spettatore e trattenerlo per un tempo superiore alla media, così da potergli raccontare di più.

 

Potenzialità infinite, contenuti svincolati

Il tour virtuale permette di aumentare a dismisura l’interattività, sperimentare nuove frontiere dell’intrattenimento in commistione tra vero e virtuale e arricchire l’immersività del viaggio, coinvolgendo anche un suono empatico in 3D.

Un concetto molto importante è la possibilità di svincolare, ossia separare in modo completo, il percorso del tour stesso da tutti i contenuti in esso presentati.

Fino a ieri i contenuti interattivi previsti nel tour erano predeterminati e codificati all’interno del tour stesso; ad esempio, i pop up e i loro contenuti erano predisposti esclusivamente in fase di creazione del tour e in questo senso erano statici.
Per effettuare eventuali modifiche l’utente doveva sempre rivolgersi all’agenzia che aveva creato il lavoro, come avviene in un sito web statico, affrontando costi di aggiornamento.

Coi nuovi strumenti che MediaPower dedica al tour virtuale, l’utente proprietario del tour può compiere direttamente – e ogni volta che sia necessario – le modifiche di tutti i testi, le immagini e gli oggetti precedentemente decisi.
Questo è possibile proprio perché tutti i contenuti sono fisicamente svincolati, sono “altrove” e modificabili a posteriori, come avviene in un sito dinamico, basato su CMS, facilmente gestibile da chiunque mediante autorizzazione e a costo zero.

Un esempio è il tour della Fondazione Franzoni 

https://italy-360.eu/percorso-museale-fondazione-franzoni/

dove tutti i contenuti visibile ed esplorabili sono inseriti in un potentissimo “contenitore” Arkki, il Media Asset Management database centrale proprietario di MediaPower, che organizza tutti i contenuti di differente natura e li rende disponibili e aggiornabili dovunque serva.

 

Ottimo per il marketing
Chiunque decida di esplorare le infinite tracce che il tour virtuale mette a disposizione, un museo, una casa d’arte, una casa di moda, un’istituzione culturale, un’azienda, un produttore, un comune, un’associazione culturale, il mondo medicale, l’educational, un parco archeologico, e via dicendo, potrà avvantaggiarsi di due tecnologie molto evolute che possono essere gestite su più livelli, il tour virtuale a 360° e il MAM Arkki di MediaPower.

Questo permette di disporre di uno strumento che è più potente della somma dei due singoli elementi che lo compongono, ossia la possibilità di lavorare su un sistema intelligente di gestione dei contenuti che produce un output modificabile inseribile nel tour virtuale.

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